IL TEMA: Milano è una città di molte identità. La vita si muove frenetica sotto le guglie del Duomo e l’imponenza della torre Velasca, due tra i simboli di maggiore riconoscibilità dello skyline milanese. Lo scenario urbano è in forte trasformazione, episodi costruiti continuano a modificare il tessuto cittadino. Piazza Gae Aulenti e il Bosco verticale sono alcuni degli interventi che hanno impresso un’accelerazione alla crescita urbana di Milano nord. Il Milan Residential Complex sorgerà in prossimità del distretto di Porta Nuova, tra il quartiere Isola, zona di residenze operaie ottocentesche, e il Centro Direzionale, riconosciuta sede d’affari metropolitana. Bisogna immaginare un’architettura che, per forma e funzione, risponda a esigenze abitative attuali così che la vita privata si possa fondere con quella pubblica. Un complesso residenziale che traduca istanze del recente passato in un nuovo segno contemporaneo.
PRIMO CLASSIFICATO: Agarkov Dmitry, Dulger Vitaly, Mezeva Margarita (RUSSIA)
“L’idea di progetto è creare uno spazio pubblico aperto dove le persone possono incontrarsi, chiacchierare, rilassarsi o trascorrere del tempo insieme. Qui c’è posto per tutti: da un atleta che fa il warm up a un impiegato che decide di mangiare a pranzo. Lo spazio pubblico diventa una zona verde, un luogo di sport e giochi per bambini, cinema all’aperto o un piccolo parco con posti a sedere. Entrando nell’edificio, i visitatori si ritrovano in un atrio con posti a sedere dove lavorare e rilassarsi. La scelta di raggruppare le diverse tipologia abitative in blocchi ben distinguibili ha dato forma a una facciata dinamica facilmente riconoscibile e tale da rendere questa nuova architettura un punto di riferimento su scala urbana.”
SECONDO CLASSIFICATO: Francesco Valletta (ITALY)
“Milan Residential Complex prende forma dalla volontà di costruire una continuità architettonica con il contesto circostante, interpretando gli elementi essenziali del suo skyline e cercando di rispondere ai bisogni sociali sia pubblici che privati. Gli spazi commerciali sono inseriti nei primi due piani dell’edificio; sono posti in un padiglione di vetro che contiene otto attività commerciali e la cui composizione modulare plasma uno spazio ampiamente reversibile. Il terzo livello è esclusivamente privato, essendo riservato a esclusivo uso residenziale. Ospita la hall e la sala riunioni per i condomini e consente l’accesso al tetto verde dove sono collocati i giardini residenziali. L’edificio è un luogo concepito per lo scambio sociale tra i residenti, un riparo dalla vita frenetica della città metropolitana.”
TERZO CLASSIFICATO: Gabriel Rubiano, Santiago Alarcon, Andrea Montero, Juan Diego Pena (COLOMBIA)
“La tipologia a torre deve rispondere a una relazione evidente tra cielo e terra ma non perdere di vista la spinta orizzontale che l’oggetto architettonico stabilisce con il proprio intorno. La ricerca di relazioni deve essere rintracciata ai piani intermedi dove pieni e vuoti si alternano per creare luoghi destinati alle relazioni o alla privacy. La città si costruisce in un unico elemento riproponendone le dinamiche sociali, che solitamente si creano a livello strada, qui riproposte in microcosmi verticali. La torre si erge dal suolo: è forata per generare relazioni orizzontali e ridurre la tensione centrale dell’oggetto dove il peso del costruito lascia spazio al vuoto. La facciata trasparente è protetta da una seconda pelle, un guscio che protegge gli spazi e da profondità agli ambienti attraverso una gioco di ombre.”
MENZIONE: Charoy Arnaud, Klopfer Ferdinand, Gnadiner Moritz, Ullmann Justus (GERMANY)
“Il complesso residenziale, come unione verticale di più appartamenti, avrebbe comportando un deficit di collegamento tra comunità vivente e la zona commerciale. La torre virtuale viene divisa in tre parti: i blocchi residenziali al piano terra sono connessi da una corte centrale e mantengono una loro indipendenza funzionale. Collegare le unità rispettando i diversi livelli di privacy permette alla vita individuale di fondersi con la vita pubblica; l’edificio, dalla forma apparentemente frammentaria, offre metodologie d’uso adattabili a molteplici esigenze. Un sistema di transitorietà gerarchica tra unità singola e insieme permette ai singoli microcosmi definire una tessitura globale in cui la qualità della vita riveste un ruolo primario.”
MENZIONE: Aleskey Shubkin (RUSSIA)
“Il complesso residenziale è realizzato sotto forma di un quartiere residenziale con un cortile che consente di distinguere flussi pubblici e privati. Il piano terra risponde a una destinazione commerciale e assolve a una funzione filtro tra interno ed esterno. Attraverso la scala comune e l’ascensore nel centro del cortile servono a smistare i percorsi: ogni direzione conduce a una terrazza privata che rappresenta l’ingresso dei singoli appartamenti. Il posizionamento dell’ascensore al centro diventa un nucleo con una struttura ad albero dove i camminamenti sospesi diventano connessione tra le diverse unità abitative. L’edificio si presenta esternamente come un volume di vetro protetto da una seconda pelle con listelli mobili in legno che regolano in maniera naturale il microclima interno delle residenze.”
MENZIONE: Alberto Marzi (ITALY)
“Milano è la capitale finanziaria d’Italia, la sua architettura sembra ormai votata al raggiungimento di nuove vette. La finanza riconosce nelle torri gli edifici che meglio la rappresentano, esse infatti ne descrivono lo sfarzo, l’audacia, il cinismo, la vertigine e il vuoto che attorno vi si crea. Progettare un edificio a Milano, significa interpretarne i riflessi inafferrabili degli scenari sociali in continuo mutamento. Il progetto racconta un edificio inserito nella scena come un teatro verticale in cui i fruitori sono gli attori e la scena urbana è il palco. Il complesso residenziale segue una ripartizione funzionale sviluppata su diversi ordini: la parte residenziale si articola in verticale, i blocchi servizi – parcheggi, piazze e aree commerciali – sono disposti in orizzontale. Ecco quindi un edificio dall’aspetto contraddittorio e provocatorio, ogni alloggio presenta un sipario differente offrendo ognuno una vista diversa sul luogo.”
MENZIONE: Alessio Runci (ITALY)
“Il progetto, si distacca dal contesto, ponendosi in contrapposizione tra lo sviluppo urbano verticale e una percezione orizzontale e più umana dello spazio. L’intento del concept sta nel restituire ai cittadini un luogo di vita; in questo senso la scelta tipologica della corte è servita a definire un limite tra le aree pubbliche e quelle private senza definizione di barriere. Il sistema si struttura sia in modo introverso, grazie alla sopraelevazione del giardino interno, che in modo del tutto empatico con la piazza antistante definendo, in simbiosi con l’arredo urbano, una nuova percezione della stessa. Il progetto è strutturato su più livelli di separazione, attraverso una serie di quinte che diventano limiti e non margini invalicabili. L’oggetto architettonico si pone come una sorta di contrappunto all’interno dello spartito urbano divenendo un nuovo luogo per la città, non solo un profilo sullo skyline.”
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