
[TEMA] Madrid interpreta il suo ruolo di capitale unendo al suo fascino antico istanze di stampo modernista. L’aeroporto Barajas, il Caixa Forum, le torri Kio sono alcune delle architetture più riconosciute dell’ultimo secolo e capaci di convivere in perfetto equilibrio con emergenze di grande valore come il Palazzo Real e la Plaza Mayor. In prossimità di quest’ultima, luogo d’affari durante il XVII-XVIII secolo, vogliamo immaginare The New Madrid Library, architettura che andrà a ridisegnare Placa de Villa, ambito urbano circondato da edifici costruiti durante il periodo della monarchia d’Asburgo. Il progetto dovrà conferire nuova immagine al luogo proponendosi quale simbolo di forte riconoscibilità. Sale espositive e aule per la catalogazione saranno parte di un complesso pensato per la comunità dove aree verdi esterne saranno animate da cittadini e turisti durante l’intera giornata. Un edificio che sappia valorizzare storia e tradizione diventando un immaginario ponte tra le epoche.

[PRIMO CLASSIFICATO] Cheng Shuai, Shen Shuqian, Lian Meng (CHINA)
La Plaza de Madrid si trova nel centro storico della capitale spagnola ed è uno dei pochi luoghi di tregua per la città. La forma del progetto prede spunto dalla storia e come una pagina poggiata in terra eleva i suoi spigoli verso l’alto. I due angoli lasciano intuire un senso di leggerezza e permettono alla luce di penetrare dalle vetrate da essi generati. Il design della biblioteca si fonda sulla ricerca della luce: penetra dai lati e dai lucernari di copertura in modo canalizzato per disegnare atmosfere differenti durante le diverse ore del giorno. Gli spazi interni diventano un luogo di aggregazione dove le persone possono trascorrere il proprio tempo a consultare libri o incontrandosi in spazi comuni pensati per permettere agli utenti di studiare o lavorare. Box work e gradonate compongono diversi livelli d’uso mentre la copertura è una piazza con al centro l’antica statua, obelisco di richiamo per l’intera comunità locale.

[SECONDO CLASSIFICATO] Luciano Bonelli, Aguirre Pranzoni Alan (ARGENTINA)
La proposta intende generare un edificio che si offre alla società come simbolo, come tramite tra la nuova architettura e il patrimonio urbano costruito. Il progetto si colloca al di sotto del livello pedonale, in un gesto di rispetto per l’ambiente apre la sua visuale interna ad un ampio spazio centrale dove l’intento principale è quello di creare continuità tra ambito pubblico e urbano. Lo spazio principale funge da grande ingresso attorno al quale sono disposte le diverse funzioni. Il legno adottato per le finiture renderà più accoglienti le sale e permetterà agli ambienti di avere un isolamento acustico necessario durante il momento ella lettura. Il vetro conferirà una buona illuminazione all’atrio e attraverso la propria trasparenza rappresenterà un non limite con la piazza esterna. L’idea progettuale si compone di segni discreti che caratterizzano una proposta pensata per essere una trasformazione dai toni lievi.

[TERZO CLASSIFICATO] Sergey Korobkov, Dmitry Shklyaruk, Evgeniy Korobskoy, Andrey Tsyplakov (RUSSIA)
La nuova biblioteca è progettata per diventare un luogo di incontri informali. Inserendosi nella geometria storica della piazza, l’edificio si adagia come un foglio e si deforma: si alza creando un ingresso allo spazio della biblioteca e cade mantenendo l’accessibilità alla piazza attorno al monumento dell’ammiraglio Adoro de Bazan. La copertura della biblioteca è rialzata di circa un metro rispetto al livello naturale dell’area. Non tocca la superficie del quadrato permettendo di vedere attraverso il vetro tutto ciò che accade all’interno. La sala di lettura riempie lo spazio centrale al piano interrato. I materiali di finitura – legno e pietra – sono scelti in toni chiari per la massima distribuzione e dispersione della luce naturale. L’idea chiara e semplice di plasmare non distoglie dallo sviluppo storico, sostiene e sviluppa il contesto della piazza.

[MENZIONE] Katerina Bondarenko, Ann Khyzhniak (UKRAINE)
L’idea principale del progetto non era quella di cambiare il contesto circostante, ma di enfatizzarlo. Era logico formare la biblioteca come uno spazio sotterraneo individuato da un cubo di vetro posto al centro della piazza. La trasparenza della superficie protegge il foyer collocato a livello strada mentre sale per la catalogazione e aule lettura sono collocate in ambiti ipogei in ricerca di un buon livello di privacy. Al livello superiore sono invece collocare le sale espositive che diventano spazi di aggregazione per la comunità locale durante eventi di carattere pubblico. Il disegno regolare della piazza esterna è progettato per facilitare le percorrenze e conferire regolarità ad un ambito urbano adesso pregno di una nuova identità.

[MENZIONE] Emilia Markowska (NETHERLANDS)
Il carattere pubblico della piazza urbana è stato il fattore più importante nella progettazione della nuova biblioteca. Il design d’insieme mira a mantenere la funzione della piazza come luogo di incontro e interazione tra le persone, integrando la biblioteca al suo interno. L’architettura della nuova biblioteca si integra con la natura, permettendo ai passanti di accedere al tetto direttamente dalla strada. L’angolo nord-est dell’edificio contiene vaste scale pubbliche con doppia funzione, che servono da circolazione, nonché un luogo per sedersi e interagire. Il programma funzionale della libreria favorisce una disposizione flessibile e una varietà di usi. L’edificio ha due piani: a livello strada sono disposti gli abiti ad uso pubblico – foyer e sale lettura – mentre le sale per la catalogazione sono collocate a livello ipogeo. Esternamente il volume ricerca un’idea di purezza, uno stile minimale che ridisegna un ambito urbano senza alterare i linguaggi formali che questo compongono.

[MENZIONE] Davide Massimo, Francesco Gabriele, Lorenzo Micarelli, Marco Paolucci (ITALY)
Un vortice con il suo dinamismo convoglia le tensioni della rete urbana circostante in una nuova piazza riparata; un parco offre posti a sedere e spazi, permettendo di ammirare comodamente il patrimonio storico della città. Gli ambienti interni sono in comunicazione percettiva e sensoriale tra loro: il visitatore può vagare fluidamente all’infinito, per individuare e raggiungere il punto adibito alla funzione richiesta dall’utente (biblioteca, archivio, sale espositive, ecc.). Spazi accoglienti caratterizzati dai toni caldi del legno e dalla pulizia delle superfici. L’esterno accentua e semplifica la funzione guidando in modo fluido e organico il percorso del fruitore condotto in maniera fluida all’interno della biblioteca. Un luogo al centro di una capitale, che aggiunge ai classici stimoli urbani legati al dinamismo, all’arte e alla cultura, quelli naturali, legati al riposo e alla contemplazione.

[MENZIONE] Bianca Ludovica Palmieri, Chiara Quintanal Rivacoba (FRANCE)
Il progetto si propone di andare a ricreare un centro che possa essere di riferimento per la vita culturale e sociale della metropoli. La nuova piazza attrae il visitatore nel cuore profondo dell’edificio; lo slargo urbano è stato immaginato come prolungamento dei percorsi pedonali preesistenti. Percorrendo la scala monumentale viene svelata la vera entità del progetto: un fronte maestoso che si nasconde sui tre lati per apparire nella sua interezza una volta raggiunto l’accesso. All’interno dell’involucro si cela uno spazio molto luminoso in cui l’organizzazione su quattro livelli è da subito evidente al visitatore. Le tre sale lettura, dedicate ad alcune grandi personalità della letteratura spagnola, sono posizionate, quindi, ad altezze differenti. Al piano terra è posizionato un grande ristorante in cui fare una pausa tra una lettura e l’altra, un luogo di convivialità. Durante le ore serali la natura permeabile dell’involucro semi trasparente permetterà all’opera di illuminare l’intera area diventando così un punto di riferimento per la città in grado di suscitare curiosità e attirare visitatori di tutte le età.

[MENZIONE] Ignacio Gimeno Arana, Laura Quintero Palfy (SPAIN)
Il progetto si propone di dare valore alla piazza, l’edificio sarà inserito nel terreno custodendo un programma culturale per la città. La copertura è assimilabile a un origami, una carta che si piega su se stessa per creare collegamenti con l’esistente. Si evita il contatto diretto con il terreno, generando un taglio tra il vetro e il muro di contenimento in modo che il tetto sia quasi impercettibile nella sua funzione ma diventi la superficie di un nuovo luogo. In questo modo si ottiene un edificio leggero, semplice, che genera spazio pubblico e che valorizza l’ambiente urbano. La biblioteca è una passeggiata coperta, un percorso di conoscenza protetto dal rumore cittadino. Il progetto non vuole rispondere unicamente al bisogno di dar risposta alla funzione per la quale nasce ma diventare un dono per l’intera città.
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