#HELSINKICALL

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[TEMA] Helsinki è la più giovane tra le tre capitali della penisola scandinava: fondata alla metà del XVI secolo è per buona parte composta da edifici in stile neoclassico che caratterizzano il quartiere storico. La fortezza di Soumenlinna, sito UNESCO e architettura militare del Settecento, la chiesa ortodossa di Unspenski e la Grande Cattedrale sono le icone più riconosciute, ma è nel secolo Novecento che la capitale finlandese conosce una spinta al cambiamento. La biblioteca di Oodi o la cappella di Kamppi sono esempi di architetture contemporanee che pongono Helsinki alla ribalta mondiale in ambito design. The Design House intende proseguire questa spinta al culto dell’artigianato diventando luogo d’incontro per artisti e artigiani; residenze, sale espositive e laboratori comporranno un luogo a favore di sperimentazione nel quale proseguire la tradizione che molto deve ad Alvar Aalto. Incontri e dibattiti animeranno i momenti di un edificio con i connotati del museo della housing capace di valorizzare quanto le avanguardie artistiche contemporanee stanno facendo accadere.


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[PRIMO CLASSIFICATO] Marcos Garcia Anitua, Lucia Suarez Moreno (SPAIN)

L’edificio è strutturato secondo percorsi che lo attraversano, offrendo un’esperienza diversa per ogni tipologia di visitatore. I programmi pubblici e produttivi sono al livello inferiore, dove una serie di piattaforme, rampe e scale collegano gli spazi adeguati ai vincoli topografici. Le abitazioni sono collocate in un volume allungato che si innalza sopra gli spazi pubblici, come una grande doga di legno. I pedoni attraversano l’edificio come una scorciatoia: il programma è organizzato rispettando il percorso che collega le strade di Temppelikatu, Nervanderinkatu e Dagmarinkatu. Questo percorso principale definisce tre spazi. Partendo dal livello superiore, nel lato corto della trama, si trova la libreria, un volume a doppia altezza con luce zenitale. Sulla prima delle lunghe facciate ci sono I laboratori mentre, una volta scesi lungo la rampa principale, si giunge all’area espositiva. Le abitazioni compongono il volume superiore proponendo moduli abitativi di diversa conformazione. Il nuovo Design Center punta a diventare un epicentro della vita e della cultura finlandese, integrandosi nell’itinerario culturale e architettonico di una città ponte tra tradizione e modernità.


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[SECONDO CLASSIFICATO] Malena Biaus, Agustina Esturgo, Tomas De Almeida, Marìa Jesùs Rizzi, Conrado Sinelli (ARGENTINA)

La proposta è un grande spazio pubblico tale da invitare le persone del luogo a riunirsi e interagire. Il tetto dell’edificio è una piazza per la città dove le persone si rilassano o fanno sport con l’intenzione di aggregarsi e creare un forte senso di comunità. Gli ambienti sono disposti sotto il tetto verde per valorizzare le potenzialità della topografia esistenete. L’auditorium collocato al piano terra è pensato in maniera flessibile: pareti mobili ampliano la capienza permettendo alla sala di essere un luogo aperto. Gli spazi sono distribuiti intorno alla corte centrale dalla quale prendono luce. I flussi luminosi sono controllati grazie a un sistema di schermature in legno, materiale naturale utilizzato anche per la finitura degli arredi. Il bianco dei pavimenti completa il design d’insieme nel quale tutto è calibrato per consentire favorire un buon equilibrio tra le parti.


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[TERZO CLASSIFICATO] Szymon Jan Tomiak, Marcin Musial, Joanna Lopatkiewicz, Niko Rutanen (POLAND)

L’edificio si propone di seguire l’orografia del luogo senza alterare l’andamento del terreno ma, attraverso un disegno regolare dei volumi, stabilire un rigore che permetta agli utenti un’ottima fruizione. Il volume superiore è sorretto da pilastri in calcestruzzo che permettono alla facciata su strada di essere un sistema aperto facilmente accessibile. Alle spalle del fronte in vetro si collocano i laboratori e le sale espositive, sistemi aperti a doppia altezza dove la flessibilità d’uso permette agli utenti di vivere gli ambienti in maniera aperta. Le residenze poste ai piani superiori sono protette da una facciata in acciaio e vetro che sembra fluttuare nel vuoto restituendo un’illusoria leggerezza strutturale. Un grande lucernario di copertura completa l’area alle spalle delle abitazioni dove gradonate e terrazzamenti verdi compongono aree studio e spazi relax.


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[MENZIONE] Gonzalo Rojas, Pablo Mazzotti, Leonel Coitinho (URUGUAY)

Il progetto si sviluppa mirando alla creazione di un basamento e di una torre, proponendo due diverse strategie di intervento: la prima consiste nel creare un dialogo continuo con l’ambiente circostante, attraverso il contrasto delle architetture; in secondo luogo, lo spazio pubblico viene rivalutato creando una piazza sopraelevata e un patio. Il basamento a ferro di cavallo si adatta alla topografia con i suoi livelli, cercando di dare continuità alla città. Il patio situato al piano inferiore è concepito come rifugio per i visitatori. Lo spazio è organizzato in diversi livelli programmatici, favorendo l’interazione di utenti e utenti, in un viaggio fluido e continuo. L’edificio al piano interrato presenta un caratteristico rivestimento bianco traslucido, contrasta con i toni degli edifici circostanti, e permette ai passanti di avere una visione parziale di quanto avviene all’interno.


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[MENZIONE] Zuzanna Zalejska, Patrik Nowak, Wojciech Smyczek (POLAND)

Il nuovo complesso residenziale si è un luogo d’incontro e di sperimentazione per artisti. Le abitazioni sono collocate ai piani superiori mentre i laboratori sono disposti al piano terra per permettere agli artigiani di mettere in vetrina le proprie creazioni. Il contatto diretto tra gli atelier e la strada consente alle persone che passano in strada di vivere un’esperienza culturale semplicemente passeggiando. Le facciate, nonostante abbiano un disegno regolare, prevedono l’alternarsi di pieni e vuoti garantendo un buon ricambio di luce e aria. I terrazzamenti verdi ai livelli intermedi anticipano quel che accade in copertura dove un tetto verde diventa una piazza sopraelevata usufruibile durante eventi di carattere pubblico. I lucernari illuminano gli ambienti sottostanti dove pareti mobile favoriscono un utilizzo più aperto degli spazi.


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[MENZIONE] Felipe Guerrero Castillo (COLOMBIA)

L’edificio si compone di due volumi di diverse altezze, il cui sfalsamento e inclinazione del tetto rispondono ai dislivelli esistenti nel terreno e forniscono una scala pedonale sulle strade laterali. In questo modo, il primo volume si trova in modo discendente per collegare il punto più alto di con l’angolo più basso di Nervanderinkatu Street. Pilastri e travi compongono un piano strutturale sul quale gravano i moduli prefabbricati posti a livello sopraelevato rispetto alla quota strada che diventa una piazza ad uso pubblico. I percorsi si compongono di pedane metalliche e torri ascensore che collegano la strada con la galleria. I diversi blocchi collaborano per far funzionare il sistema come un’unica grande unità. Le facciate sono caratterizzate da grandi superfici vetrate che si alternano a pannelli termici in legno offrendo energia verde all’edificio. Gallerie e sale espositive sono coperte da una rete metallica che individua la diversa funzione dei blocchi.


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[MENZIONE] Beyza Ayaz (TURKEY)

L’idea progettuale è nata comunicando direttamente con il contesto, vicino a vari edifici moderni e storici che costituiscono l’identità della città di Helsinki. Il dislivello dell’area di progetto è stato convertito in un vantaggio: le risidenze si innalzano rispetto al livello del suolo poggiando su pilasti in acciaio che permettono lo sviluppo verticale delle abitazioni. Il materiale maggiormente utilizzato è il legno, diventa richiamo alla Wood Housing che questo va a comporre. La abitazioni sono interrotte ai diversi livelli per permettere l’apertura di terrazzamenti aperti sul panorama circostante; il basamento è una piazza pubblica in connessione diretta con il luogo. L’edificio si propone di essere un centro per l’arte donato alla città stabilendo connessioni e invitando gli abitanti del distretto a sentirsi parte con questo nuovo luogo.


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