CAMILLO BOTTICINI

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Quali sono le esperienze istruttive della tua formazione?

Fare viaggi mirati a vedere architettura che seleziono è sempre stata sin dai tempi dell’università una condizione determinante nel restituire una specifica sensibilità verso il progetto.

Qual è il progetto al quale più si avvicina il tuo fare architettura?

L’esperienza dell’architettura portoghese e spagnola degli ultimi quarant’anni per la capacità di coniugare archetipi, luogo e contemporaneità.

Puoi definire la tua filosofia progettuale o pensi sia troppo prematuro?

Si è nani sulle spalle di giganti. Il tema delle relazioni (con il luogo, la società etc..) come fondamento dell’agire progettuale. La riflessione del filoso Enzo Paci è per me un fondamentale riferimento teorico ed operativo.

Come nasce il tuo progetto? Che peso ricoprono analisi e intuizione?

Analisi ed intuizione sono due estremi della medesima linea che li connette. Solo analizzando la struttura profonda dei luoghi è possibile definire una strategia trasformativa, intuendone fondatamente le diverse possibilità.

La restituzione grafica è affidata alle tecniche digitali. Lo schizzo, lo studio dimensionale sui plastici, ritieni siano pratiche obsolete o ancora essenziali?

Tutte le tecniche convergono verso la comprensione e la definizione della “forma architettonica”. Modelli di cartoncino e visualizzazioni tridimensionali schematiche o realistiche aiutano a definire i caratteri di un’architettura. E’ la realizzazione che da poi la risposta definitiva, lavorando con il modello reale.

Quanto influisce il cantiere sul costruito finale?

Il cantiere è l’occasione per comprendere il rapporto tra l’astrazione del disegno e la fisicità dello spazio esperito, la concretezza del rapporto tra le componenti materiche.

Pensi che i vincoli di progetto siano un ostacolo o un valore aggiunto?

I vincoli sono parte integrante del progetto.

Preferisci i materiali tradizionali o materiali più attuali e innovativi?

Non credo esistano materiali più adatti e altri meno.

Si parla di componenti amateriche, materiali rinnovabili. Pensi siano la giusta via da perseguire?

Il tempo è la variabile con cui l’architettura si confronta. Senza pretese di eternità vorrei realizzare architetture che come avviene per quelle antiche migliorino con il passare del tempo.

Qual è il progetto che meglio rappresenta l’attività da te svolta fin qui?

Penso sempre che il mio ultimo progetto sia il migliore perché fa tesoro degli errori commessi precedentemente.

Qual è il tema con il quale speri di confrontarti in futuro?

Conta soprattutto la possibilità di realizzare quanto hai pensato con coerenza. Più i progetti sono complessi meno l’architetto rischia di essere determinate. Mi interessa la possibilità del controllo.

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