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1.Quali sono le esperienze istruttive della tua formazione?
L’esperienza che più ha caratterizzato la mia formazione è sicuramente l’ambiente creativo dello
studio genovese 5+1AA (Alfonso Femia Gianluca Peluffo) che mi ha permesso di lavorare
intensamente a progetti complessi scoprendo un metodo differente di “fare e intendere”
l’architettura.
2.Qual è il progetto al quale più si avvicina il tuo fare architettura?
Subisco il fascino delle atmosfere trasmesse dagli RCR, la ricerca di UNSTUDIO, la luce e i colori
dell’architettura mediterranea, e le idee vincenti dello studio Barozzi Veiga .
3.Puoi definire la tua filosofia progettuale o pensi sia troppo prematuro?
Pur essendo prematuro delineare una rigida filosofia progettuale e ricercando il giusto equilibro
tra progetto e contesto, maggiore attenzione la diamo alla ricerca dell’originalità, alla cura del
dettaglio, un approccio nuovo e sperimentale delle forme e dei materiali.
4.Come nasce il tuo progetto? Che peso ricoprono analisi e intuizione?
Nasce sempre dalla volontà di creare un’emozione, il resto viene da sé. L’intuzione senza la
giusta analisi è inutile.
5.La restituzione grafica è affidata alle tecniche digitali. Lo schizzo, lo studio dimensionale sui plastici, ritieni siano pratiche obsolete o ancora essenziali?
Non si può fare a meno del computer ma trovo ancora essenziale il disegno a mano, lo schizzo.
6.Quanto influisce il cantiere sul costruito finale?
Tutto, tanto, troppo! (Al pari di quella progettuale)
7.Pensi che i vincoli di progetto siano un ostacolo o un valore aggiunto?
I vincoli sono una sfida, portano a migliorare le proprie capacità, e non rappresentano un limite
alla creatività, piuttosto un incentivo.
8.Preferisci i materiali tradizionali o materiali più attuali e innovativi?
Cito un amico: Il materiale preferito è quello che dà senso al progetto.
9.Si parla di componenti amateriche, materiali rinnovabili. Pensi siano la giusta via da perseguire?
Ho sempre sostenuto provocatoriamente che la luce è il migliore materiale da costruzione
quindi ritengo sia un buon rimedio agli errori del passato. Ammesso che ce ne siano…
10.Qual è il progetto che meglio rappresenta l’attività da te svolta fin qui?
Siamo uno studio giovane, all’attivo tanti concorsi e poche realizzazioni, sceglierei la sede dello
studio che ha una forte componente simbolica.
11.Qual è il tema con il quale speri di confrontarti in futuro?
La residenza unifamiliare.