È al confine tra la Birmania e la Thailandia che si trova la comunità di Mae Sot, baluardo di confine atto ad accogliere rifugiati e immigrati. In questo piccolo centro che gli Agorà architects, studio con sede nella zona e per questo ben addentrato nelle dinamiche sociali, si occupano di progettare un centro per la formazione e annesso dormitorio, partendo dal concetto secondo il quale, assolta la prima emergenza, bisogni creare nuovi propositi per favorire l’aggregazione. Risposta positiva da parte della popolazione si è registrata sin dal processo di costruzione durante il quale manovalanza locali hanno contribuito alla messa in opera delle strutture.
L’istituto scolastico, pensato per accogliere circa quaranta studenti oltre agli insegnanti, è composto da due volumi con muri di fango e bucature regolari; finestre dalle tinte forti favoriscono l’identificazione dei luoghi da parte dei piccoli fruitori. Captiate sostengono la copertura in lamiera mentre, una listellatura in legno, messa intorno alle aule, fa da seconda pelle e genera uno spazio semi aperto, un filtro tra l’interno e la radura circostante.
Le vicine capanne dormitorio permettono la permanenza di 25 persone cadauna e sono state erette in quattro settimane con un investimento inferiore ai duemila euro. Attorno alla struttura portante, che scarica il peso direttamente sul terreno, vengono poggiate canne di bambù usate sia per la pavimentazioni che per le partizioni di chiusura. Sulle falde di copertura un letto di foglie favorisce l’isolamento sia termico che acustico. Pensate con materiali provvisori, le capanne, saranno facilmente smontabili quando il tempo permetterà la costruzione di fabbriche permanenti.
Stefano Lento
Progetto: Mae Sot centre
Progettisti: Agorà architects
Località: Mae Sot, Tailandia
Photo: Franc Pallarès López